24 marzo 2016

TEST DI GRAVIDANZA




A ME NON PUO CAPITARE!



A inizio febbraio 2016, se qualcuno mi avesse domandata cosa sarebbe stata più probabile tra una vincita in lotteria e una gravidanza avrei detto decisamente e con molta convinzione la prima. Senza dubbio. E avrei perso, non solo la vincita ma anche la scommessa. Inconcepibile per me un unico rapporto non protetto uguale figliazione, a ben 38 anni. Invece, come dimostrava il test fatto il 1 febbraio al mattino presto…più concepibile di due righe ben visibile anche dall’altro condominio, non si può. Eppure in giornata sono tornata a guardare quelle righe per vedere se una delle due era sparita. Ma niente, ogni volta sembrava più evidente di prima. Paranoia e panico totale per me, gioia e felicità per mio marito. Io non sono mai stata, non lo sono e non sarò mai pronta a questo.

Parlavamo come ogni coppia di questo, e ci siamo trovati su posizioni ben discordanti sempre: io inizialmente per il no deciso… poi, in un futuro lontano ma molto lontano, forse (confesso: temporeggiavo perché convinta del no), marito decisamente si, subito e anche femminuccia. Se queste righe le ha lette qualche anima più facilmente impressionabile del normale scandalizzandosi che ci sono donne come me che non mettono al primo piano nella propria vita la figliazione, consiglierei gentilmente di cercare le blogger che lo fanno, ce ne sono tante, molto brave che ammiro pure io, ma non sono una di loro. Queste pagine parlano pero di me, una donna NON perfetta, tutt’altro. Se cercate qui il racconto di una donna impeccabile dalla testa ai piedi, con la piega tutta in riga e smalto mai sbeccato, con una carriera brillante, casa splendente, 5 figli di seguito tutti da 10 e lode, cane già portato al passeggio, marito contento come dopo una sana “dormita” J , cuoca Master chef e perché no campionessa di volontariato e ogni domenica a Messa, sappiate che quella donna NON sono io, eppure provo a fare quasi tutto di cui sopra,senza che il risultato sia degno di una Wonder Woman.  Ma non sono un mostro, non vivo in una grotta e tutti i bambini (quasi) degli altri mi piacciono un sacco se non di più. Pensate che sono stata scelta in passato e anche ripetutamente da molte coppie di genitori, pure genitori di gemelli, la babysitter dell’anno e poi del decennio. Non è uno scherzo, per tutti i bambini che ho accudito avrei dato la vita e ancora oggi porto tutti quanti nel mio cuore perché sono cresciuti con me, ma anch’io insieme a loro. Pero è diverso dall’avere figli propri. Cambia tra le altre migliaia di cose, il fattore LIBERTA’. La libertà di scegliere come quando e perché. Tutto questo non dico che è irrimediabilmente compromesso, ma si trasforma e accettarlo non è così scontato e non avviene sempre in maniera naturale e poco traumatica. Ovvio che parlo per me, di me e della nostra coppia, fatta di me e mio marito, non di tutte le donne e dei loro partner.  Va detto che la libertà pur avendo dei figli ha dei gusti variegati e molto sfiziosi quando i figli puoi parcheggiarli 20 ore su 24 dai nonni, zii, babysitter e amiche volenterose con spirito materno tre volte altezza Empire State Building, ma se sei completamente sola o ti ritieni fortunata se questa settimana il marito non va in trasferta all’estero, improvvisamente il meraviglioso Canon in D Major di Johann Pachelbel  video qui si trasforma nel agitatissimo Thunderstruck di AC/DC video qui con tutto il rispetto per gli amanti del genere, che neppure io non disdegno in certi momenti non zen della mia vita.

Tutto questo e tante altre cose “ancora non dette”
  e che per il momento restano qui sulle punta delle mie dita potrebbero anche bastare per fare una minima premessa di questo inizio gravidanza e dello stravolgimento che essa comporta quando non è né contemplata, né ricercata né quantomeno pianificata a tavolino. Soprattutto io (non di certo mio marito che desiderava tanto) ho sottovalutato l’eventualità che potesse accadere. Adesso lo so che può accadere per cui, se a leggere quello scritto pocanzi, cioè un unico rapporto non protetto = figliazione siete esplose in un “Oh Dio, no!” sappiate che succede eccome e non bisogna avere per forza 20 giovanissimi anni e un apparato riproduttivo a dire poco svizzero per trovarsi con un test di gravidanza moooolto positivo dal quale la seconda linea rossa col tubo che se ne vorrà andare per quanto lo scuoterete. La stessa cosa le era successa anni fa all’età di 41 anni, cosi come me lo avrebbe raccontato da lì a poco, ad una delle psicologhe del consultorio dove sono andata a trovare un’altra chiave di lettura per tutto quello che mi stava accadendo. E certo che con tutta la pacatezza che mi contraddistingue sono scoppiata in un sonorissimo “perché …zzo non me lo hai detto prima?” per sentirmi dire “perché se tu non fossi (già) incinta, oggi non staresti qui a sentire il mio racconto”. A beh, detta così mi sono consolata subito e mi sono promessa: MAI PIU, MARITO MIO, MAI PIU’ SENZA "CAPPELLO"!  

Noi che tutte le estati da 6 anni a questa parte le abbiamo passate muniti di zaini, scarponi e bastoni da trekking in cima a tutte le montagne della provincia di Cuneo quando non andavamo al mare, l’estate 2016 la passeremo scarrozzando qua e là tanto di pancia che non saprò dove e come nascondere.

A DOPPIO SENSO


 

UNO SGUARDO INDIETRO


 

2015


E’ passato molto tempo dall’ultimo post. Non lo so se troppo o troppo poco, ma è passato del tempo. La mia non è stata una sparizione bensì una presenza silenziosa e dolorosa… silenziosamente dolorosa o dolorosamente silenziosa?
Comunque Il senso resta quello.

E sono successe tante cose, poche buone, soprattutto nella mia famiglia (essere figlia a volte non è facile, non che essere genitore è tutto questo relax, ma questa volta…o ancora una volta è toccato a me). Sono stata travolta, insieme alla mia famiglia, da un vero terremoto con conseguenze devastanti per me e per tutti. Sono mesi che provo a reimparare a camminare nella vita pero le gambe tremano e chi è già caduto frantumandosi, il PERCHE’ non importa, lo sa com’è, chi non lo sa, credeteci sulla parola, vi prego!

 

E UNO IN AVANTI


2016


E adesso? Anche adesso è successo qualcosa che ugualmente ha avuto, ha e continuerà ad avere un impatto fortissimo su di me in primis, ma anche sul mio adorabile marito, con l’unica differenza che questa esperienza mi sento di condividerla in questo mio piccolo spazio, non senza pudore, fosse anche per quella unica donna che troverà interesse per l’argomento e che, per qualche misterioso intreccio della rete, capiterà qui per caso e spenderà un po’ del suo tempo per leggere. Lontano da me il condividere questa esperienza con la presunzione della “so tutto io, prendete nota!” anzi, mi sono ritrovata in prima persona a cercare con disperazione informazioni ed esperienze simili in rete, per quell’illusorio non sono da sola, non sono l’unica, stiamoci vicine e aiutiamoci a vicenda! Ed è incredibile come, di recente, mi sono aggrappata proprio a questa vicinanza di altre donne (una vicinanza forse illusoria/non raccomandabile per certi che non filtrando la rete o non essendo in grado di filtrarla la percepiscono solamente come una minaccia) ma tanto preziosa per me. Mi riferisco a tutte quelle donne che, in anonimato o meno, e che se fosse possibile ringrazierei una ad una, hanno avuto il coraggio e perché no l’altruismo di descrivere il loro percorso in gravidanza, venendo così in aiuto a chi dopo di loro, si sarebbe trovata alle prime armi.  Ed io sono alle prime armi. E queste mie armi sono leggermente (e sono ancora buona) arrugginite…e la fatica e l’ansia triplicano.