A ME NON PUO CAPITARE!
A inizio febbraio
2016, se qualcuno mi avesse domandata cosa sarebbe stata più probabile tra una
vincita in lotteria e una gravidanza avrei detto decisamente e con molta
convinzione la prima. Senza dubbio. E avrei perso, non solo la vincita ma anche
la scommessa. Inconcepibile per me un
unico rapporto non protetto uguale figliazione, a ben 38 anni. Invece,
come dimostrava il test fatto il 1 febbraio al mattino presto…più concepibile
di due righe ben visibile anche dall’altro condominio, non si può. Eppure in
giornata sono tornata a guardare quelle righe per vedere se una delle due era
sparita. Ma niente, ogni volta sembrava più evidente di prima. Paranoia e
panico totale per me, gioia e felicità per mio marito. Io non sono mai stata,
non lo sono e non sarò mai pronta a questo.
Parlavamo come
ogni coppia di questo, e ci siamo trovati su posizioni ben discordanti sempre:
io inizialmente per il no deciso… poi, in un futuro lontano ma molto
lontano, forse (confesso: temporeggiavo perché convinta del no), marito decisamente
si, subito e anche femminuccia. Se queste righe le ha lette qualche anima più
facilmente impressionabile del normale scandalizzandosi che ci sono donne come
me che non mettono al primo piano nella propria vita la figliazione,
consiglierei gentilmente di cercare le blogger che lo fanno, ce ne sono tante, molto
brave che ammiro pure io, ma non sono una di loro. Queste pagine parlano pero di
me, una donna NON perfetta, tutt’altro. Se cercate qui il racconto di una donna
impeccabile dalla testa ai piedi, con la piega tutta in riga e smalto mai
sbeccato, con una carriera brillante, casa splendente, 5 figli di seguito tutti
da 10 e lode, cane già portato al passeggio, marito contento come dopo una sana
“dormita” J , cuoca Master chef e perché no
campionessa di volontariato e ogni domenica a Messa, sappiate che quella donna
NON sono io, eppure provo a fare quasi tutto di cui sopra,senza che il
risultato sia degno di una Wonder Woman. Ma non sono un mostro, non vivo in una grotta
e tutti i bambini (quasi) degli altri mi piacciono un sacco se non di più.
Pensate che sono stata scelta in passato e anche ripetutamente da molte coppie
di genitori, pure genitori di gemelli, la babysitter dell’anno e poi del decennio.
Non è uno scherzo, per tutti i bambini che ho accudito avrei dato la vita e
ancora oggi porto tutti quanti nel mio cuore perché sono cresciuti con me, ma anch’io
insieme a loro. Pero è diverso dall’avere figli propri. Cambia tra le altre
migliaia di cose, il fattore LIBERTA’. La libertà di scegliere come quando e
perché. Tutto questo non dico che è irrimediabilmente compromesso, ma si
trasforma e accettarlo non è così scontato e non avviene sempre in maniera
naturale e poco traumatica. Ovvio che parlo per me, di me e della nostra
coppia, fatta di me e mio marito, non di tutte le donne e dei loro partner. Va detto che la libertà pur avendo dei
figli ha dei gusti variegati e molto sfiziosi quando i figli puoi parcheggiarli
20 ore su 24 dai nonni, zii, babysitter e amiche volenterose con spirito
materno tre volte altezza Empire State Building, ma se sei completamente sola o
ti ritieni fortunata se questa settimana il marito non va in trasferta all’estero,
improvvisamente il meraviglioso Canon in D Major di Johann Pachelbel video qui si trasforma
nel agitatissimo Thunderstruck di AC/DC video qui con tutto il rispetto per gli amanti
del genere, che neppure io non disdegno in certi momenti non zen della mia
vita.
Tutto questo e
tante altre cose “ancora non dette”
e che per il momento restano qui sulle punta delle mie dita potrebbero anche
bastare per fare una minima premessa di questo inizio gravidanza e dello
stravolgimento che essa comporta quando non è né contemplata, né ricercata né quantomeno
pianificata a tavolino. Soprattutto io (non di certo mio marito che desiderava
tanto) ho sottovalutato l’eventualità che potesse accadere. Adesso lo so che
può accadere per cui, se a leggere quello scritto pocanzi, cioè un
unico rapporto non protetto = figliazione siete esplose in un “Oh Dio,
no!” sappiate che succede eccome e non bisogna avere per forza 20 giovanissimi anni
e un apparato riproduttivo a dire poco svizzero per trovarsi con un test di
gravidanza moooolto positivo dal quale la seconda linea rossa col tubo che se
ne vorrà andare per quanto lo scuoterete. La stessa cosa le era successa anni
fa all’età di 41 anni, cosi come me lo avrebbe raccontato da lì a poco, ad una
delle psicologhe del consultorio dove sono andata a trovare un’altra chiave di
lettura per tutto quello che mi stava accadendo. E certo che con tutta la
pacatezza che mi contraddistingue sono scoppiata in un sonorissimo “perché …zzo
non me lo hai detto prima?” per sentirmi dire “perché se tu non fossi (già) incinta,
oggi non staresti qui a sentire il mio racconto”. A beh, detta così mi sono
consolata subito e mi sono promessa: MAI PIU, MARITO MIO, MAI PIU’ SENZA "CAPPELLO"!
Noi che tutte
le estati da 6 anni a questa parte le abbiamo passate muniti di zaini, scarponi
e bastoni da trekking in cima a tutte le montagne della provincia di Cuneo
quando non andavamo al mare, l’estate 2016 la passeremo scarrozzando qua e là tanto
di pancia che non saprò dove e come nascondere.